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mercoledì 9 maggio 2012

Il luogo dove il tempo non è legge


Qualche giorno fa ho avuto la fortuna, e a dire la verità considero riduttiva questa espressione,  di trovarmi a Roma per qualche giorno. Finalmente ho realizzato uno dei miei sogni, visitare quella che considero la culla del mondo, per lo meno per tutto quello che è Arte. 
Avevo già visitato una città incantata, Firenze, ma non è la stessa cosa. Devo dire che Roma trasuda ancora oggi a distanza di secoli tracce di una cultura antichissima, quella cultura nella quale tutti noi affondiamo le radici.


Ma l'argomento che voglio trattare riguarda soprattutto la fortuna, il caso, il destino, in qualsiasi modo lo si voglia identificare, di aver potuto visitare la "bottega dell'alchimista", l'atelier, il luogo dove l'artista riesce a creare un'opera d'arte partendo da un concetto mentale, da un'idea sviluppata che vede la luce nell'esplosione dei colori che scorrono sulla tela. Nello specifico, la mia fortuna sta nell'aver incontrato Giuseppe Modica, un grandissimo artista siciliano, che con il pennello, solcando le maglie della tela, riesce a regalare delle emozioni a chi si sofferma ad osservare le sue creazioni. Nel corso della mia visita ho potuto constatare come i soggetti dipinti stiano immortalando, con i consueti giochi luce/ombre cari all'artista, delle figure geometriche irregolari dalle forme improbabili, che scardinano le leggi della fisica poggiando talvolta sul rispettivo piano con la parte più precaria, lasciando lo spettatore con una certa preoccupazione circa la triste sorte di quell'elemento, che magari paragona ad uno stato emotivo, ad un'esperienza...

mercoledì 8 giugno 2011

U sceccu_di Nino De Vita

E' uscito nel quarto numero de "Gli Asini" - rivista romana bimestrale diretta da Fofi e Giulio Marcon -  uno dei racconti in versi di Nino De Vita, poeta dialettale marsalese. Il testo, intitolato per l'appunto U sceccu (l'asino), è una delle creazioni tipiche dell'autore, in quanto a forma (la lingua è il dialetto di Cutusìo, contrada di Marsala che si affaccia davanti allo stagnone); atipica, in quanto a durata del pezzo che si mostra più lungo dei suoi precedenti.
La pubblicazione che sarà inserita nella raccolta Cuntura - dello stesso autore - edita da Mesogea, è portatrice di forti valori e principi morali, un po' come tutte le altre opere devitiane.
Vai al sito della rivista

domenica 13 marzo 2011

Goffredo Fofi su "La casa sull'altura"

Nino De Vita viene da una piccola contrada di Marsala che si chiama Cutusio; Simone Massi, l'illustratore del libro, è nato e vive in un piccolo paese che si trova tra Marche e Umbria che si chiama Pergola.
Entrambi appartengono a due mondi che hanno subito nel corso degli ultimi cinquant'anni una trasformazione radicale; una trasformazione che, riflettendoci un po', ci lascia capire quello che è andato perso.
Fa parte di quello che abbiamo perso il nostro vecchio rapporto con la natura: il lavoro della campagna; quello dei contadini. Nel Novecento abbiamo assistito al più grande genocidio della storia, quello dei contadini; questi ultimi sono quasi del tutto scomparsi dalla faccia della terra, facendo sparire quel rapporto materiale e spirituale con la terra, che ha tenuto insieme il mondo dalle origini: da quando i primi uomini hanno cominciato a coltivare la terra, consapevoli dei risultati che avrebbero ottenuto.
Nel rapporto con la natura rientra anche il rapporto con gli animali; un rapporto che prevedeva una forma di rispetto che oggi si è perso (vedi, per esempio, la vita delle galline prima, con le contadine attente che non mancasse loro mai il cibo, lasciate possibilmente libere di vagare in un giardino; vedi la vita delle galline oggi, con gli allevamenti industriali). Questo rapporto con gli animali aveva creato delle armonie, delle sintonie, dei dialoghi, che sono scomparsi nel mondo. Questo libro narra la scomparsa di un mondo; denuncia la fine dell'agricoltura, la fine della campagna, la fine di un rapporto privilegiato con la natura e con gli animali. Quello che resta in questa casa abbandonata dai contadini è la presenza degli animali, che nonostante tutto sentono nostalgia del loro vecchio rapporto con l'uomo; sentono che qualcosa manca; e quando questo qualcosa viene riempito dall'arrivo di un bambino si ricrea di nuovo un'armonia. Armonia che si scompone non appena il bambino non si presenta più in quel luogo abitato dalla natura. E gli animali in una furia distruttiva e autodistruttiva si accaniscono contro quello che resta della casa.
Quello che Nino De Vita e Simone Massi raccontano è un mondo perduto che tentano di fissare in una dimensione extra-tempo.
clicca qui se vuoi vedere il video della presentazione.

giovedì 3 marzo 2011

"La casa sull'altura"


E' coinciso con i festeggiamenti per i 100 titoli della casa editrice Orecchio Acerbo, la presentazione del nuovo libro di Nino De Vita.
La pubblicazione - con titolo "La casa sull'altura" - nasce dall'illustrazione di uno dei racconti in versi appartenenti alla raccolta "Cùntura", ed è il terzo di tre libri editi dalla casa editrice romana.
Illustrata magistralmente da Simone Massi, l'opera è accompagnata da una postfazione di Goffredo Fofi, figura poliedrica dello scenario culturale italiano.
Clicca qui se vuoi vedere il video dell'autore mentre legge il racconto in dialetto

sabato 5 dicembre 2009

Premio "Tarquinia Cardarelli": Poesia


Va a un marsalese il Premio Cardarelli di poesia. Si tratta del poeta Nino De Vita. Isolano solo per quanto riguarda la sua localizzazione geografica. Infatti, nonostante la sua poesia sia in dialetto, il poeta riesce ad uscire dai confini di una letteratura provinciale e a competere con i maggiori attori della letteratura italiana contemporanea.
Dopo essersi aggiudicato in un passato non troppo remoto altri tra i più importanti premi che il nostro paese, nelle vesti delle varie giurie responsabili, assegna sistematicamente a quelli che sembrano espletare la migliore letteratura del momento (parlo del Mondello; il Moravia; il Napoli per ricordare solo i più grandi), Nino De Vita ha vinto il premio "Tarquinia Cardarelli" per la poesia. L'VIII edizione del Premio si terrà venerdì 11 e sabato 12 dicembre a Tarquinia. Sarà presieduto da Massimo Onofri e faranno parte della giuria Raffaele Manica e Filippo La Porta, tutti esponenti della ‘nuova critica letteraria’. La cerimonia di premiazione si terrà a Tarquinia sabato 12 dicembre alle 18, nella chiesa di Santa Maria in Castello, e sarà condotta da Serena Dandini. Clicca qui per ulteriori notizie al riguardo